Terapia cranio-sacrale

Soffri di stanchezza e stress cronici? Di mal di testa, problemi ginecologici e mestruali, disturbi del sonno, ansia e depressione, o attacchi di panico?

Probabilmente troverai interessante scoprire e capire cosa è la Terapia Cranio-Sacrale.

Fino ad anni fa quasi sconosciuta, è una terapia che sta prendendo sempre più piede. E’ molto nominata ma non tutti sanno bene di cosa si tratta. Vediamo di capirlo meglio assieme.

Come funziona

Il padre della Terapia Cranio-Sacrale fu W.G.Sutherland, Osteopata, che per primo teorizzò e tentò di dimostrare con modelli anatomici, fisiologici e meccanici,  che le ossa del cranio potessero essere capaci di un impercettibile movimento di “respirazione cranio-sacrale”.

Esaminando infatti le ossa del cranio e i loro rapporti, si evince che sono tutte strettamente correlate in un modello anatomico e dinamico perfetto, secondo cui ogni osso può fare solamente un preciso movimento. Ma le suture, cioè le articolazioni tra le ossa del cranio, non dovrebbero essere saldate ed immobili? Innanzitutto si è osservato che alcune articolazioni restano cartilaginee tutta la vita -il che propende per una certa mobilità-, e poi che tra alcune ossa succede che la sutura non è lineare ma prima un osso ricopre quello contiguo fino ad un certo punto della sutura, poi vi è un punto di cambio di smusso e avviene esattamente l’opposto per cui l’osso che prima ricopriva viene a sua volta ricoperto da quello contiguo.

Se la cosa avviene bilateralmente, ad esempio tra ossa pari come i 2 temporali lateralmente con l’osso (impari) occipitale centrale, abbiamo 2 punti di cambi di smusso, uno a destra e uno a sinistra, e tra 2 punti si forma un asse di mobilità attorno a cui possono muoversi le ossa. Ma che cosa le muove, se all’interno del cranio non esistono muscoli? Eppure, se esaminiamo il cranio dall’interno, notiamo che vi sono delle prutuberanze e delle zone ossee in rilievo, come nelle zone di inserzione muscolare e tendinea del resto dello scheletro. Chi può generare un rilievo, tirando meccanicamente l’osso, se non vi sono muscoli? Si ipotizza che possano essere le membrane di tensione reciproca, come la falce, il tentorio e le meningi, che sono elastiche ma inestensibili.

Il cervello subisce, a causa della sua attività metabolica elevatissima, delle modifiche dei suoi diametri seguendo un cosiddetto “ritmo (o respiro) cranico”, senza che vi sia ovviamente alcuna modifica del suo volume, e le membrane e il liquor cefalorachidiano –o cerebrospinale (che come per proprietà di tutti i liquidi, è icomprimibile) traducono e riportano fedelmente sulla scatola cranica quello che avviene all’interno, che così è percepibile direttamente sotto le mani dell’Osteopata che vi applicherà una leggerissima pressione, stando in ascolto.

Spesso si possono generare delle disfunzioni di tensione, o il ritmo può essere accelerato se siamo agitati o abbiamo la febbre, o rallentato, se siamo stanchi o depressi.

La meninge più esterna delle 3 che avvolgono il cervello, chiamata Dura Madre, si prolunga dalla base del cranio attraverso il suo Forame Magno formando il Sacco Durale, sacco che avvolge tutto il midollo spinale e che è fissato ad alcuni punti della colonna vertebrale, il quale termina a livello del sacro, formando così il collegamento cranio-sacrale. Il ritmo  o “respiro” cranico, di cui abbiamo parlato prima, si propaga allora dal cranio lungo tutta la colonna vertebrale fino all’osso sacro, ed anche nelle parti periferiche del corpo attraverso la fascia connettivale. Il sacro può influenzare il cranio quanto il cranio il sacro, se vi sono disfuzioni di uno o dell’altro, ecco perché si parla di Terapia Cranio-Sacrale e non craniale e basta.

COSA FACCIAMO NOI

La Terapia Cranio-Sacrale negli ultimi anni è ormai diventata quasi di pubblico dominio, perché le Scuole che la insegnano sono aperte a tutti e addirittura ai non Terapeuti. Quello che ci teniamo a sottolineare, è che non esiste la Terapia Cranio-Sacrale.

Ovvero, è scorretto parlare di essa al di fuori di un contesto osteopatico. Non si può, a nostro avviso, essere solamente dei Terapisti Cranio-Sacrali, perché la Terapia Cranio-Sacrale in realtà è strettamente facente parte dell’Osteopatia ed è solamente una delle tante tecniche che ha a disposizione l’Osteopata per trattare il paziente, ma non può assolutamente prescindere dall’andare a vedere sempre il paziente nella sua integralità, ovvero senza tralasciare la sua parte muscolo-scheletrica fasciale e viscerale.

Chiarito questo, la Terapia Cranio-Sacrale può apportare dei benefici enormi per i pazienti, nei casi di stanchezza e stress cronici, mal di testa, problemi ginecologici e mestruali, certi problemi di incontinenza, cervico-brachialgie e sciatalgie, alcuni disturbi del sonno, ansia e depressione, attacchi di panico, problemi viscerali, problemi della sfera ORL (otorinolaringoiatrici), distonie del nervo vago ed in generale del sistema neurovegetativo (orto e para simpatico), tanto per citarne alcuni.

L’Osteopata testa tramite pressioni e piccoli movimenti delicatissimi ma molto profondi il cranio del paziente e il suo rapporto con l’osso sacro, ed effettua delle manovre di riequlibrio che avranno effetti locali e anche a distanza, sui sistemi sopracitati e addirittura sull’asse ormonale e sulle difese immunitarie.

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